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Quadri, quadretti e animali
Malatestiana
Autore: Marta Sironi
Illustrazioni: Guido Scarabottolo
Milano, Topipittori, 2012
 
Età di lettura: dagli 8 anni
 
Con i disegni di Guido Scarabottolo e le parole di Marta Sironi, Topipittori presenta una nuova collana, davvero particolare, dedicata all’arte: PIPPO, PIccola Pinacoteca POrtatile, pensata per fare del libro una piccola pinacoteca con la quale si può conoscere, ritagliare, colorare, smontare e ricomporre un quadro. Grazie alle pagine fustellate gli elementi diventano mobili e hanno, perciò, la possibilità di diventare parte di un altro quadro, un’altra storia…
In Quadri, quadretti e animali, vengono presentate ai ragazzi le opere di grandi pittori che hanno per protagonisti appunto degli animali, dai quadri di Leonardo da Vinci, a Colantonio, Alberto Savinio, Pietro Longhi, Wiligelmo, Giovanni Fattori, Lorenzo Lotto, Giotto, Carpaccio, Raffaello, Arcimboldo, Mario Sironi, Carlo Carrà…
 
Quanti animali ritratti in quadri e sculture! Ma di pochi si conosce la storia: perché si trovano proprio lì; se siano fedeli compagni o terribili nemici…
Uomini e animali vengono ritratti insieme per mostrare quanto siano simili fra loro: di fatto, dama ed ermellino si somigliano di profilo, così come la mano si rispecchia nella zampetta. Leonardo era un appassionato studioso della natura e considerava la pittura la rappresentazione più vera dei suoi misteri.
(Leonardo da Vinci, La dama con l’ermellino, 1488-90, Cracovia, Czartoryski Muzeum)
 
Nel regno incantato delle statue di sale, il cane abbaia e alza la zampa in segno di saluto: è l’unico a conoscere il segreto della vita nascosta. Anche a certi pittori interessano più le cose che non si vedono di quelle che si vedono: per questo si ispirano ad antiche leggende e guardano apittori lontani.
(Carlo Carrà, Le figlie di Loth, 1919, Rovereto, MART)
 
Mito e arte hanno immaginato creature metà uomo e metà animale. Perché? A volte, per timore: per piegare animali feroci al controllo umano. Altre, per manifestare poteri divini. Altre ancora, semplicemente per ironizzare sul carattere di una persona. Sono nate così la sfinge e l’Uomo Ragno, il centauro e Topolino… E se ci pensi bene qualcuna la conosci anche tu.
(Alberto Savino, Penelope, 1940, Torino, Collezione privata)
 
Del serpente poco si sa e molto si sospetta: capace com’è di mimetizzarsi in forme e colori è difficile accorgersi della sua presenza, ma una volta morsi non si ha più via di scampo. Eppure il serpente non rappresenta solo l’inganno. Per la sua capacità di cambiare pelle, e per la sua forma circolare quando si morde la coda, è diventato anche simbolo di rinascita, di tempo che torna e ritorna.
(Wiligelmo, Storie della Genesi, Adamo ed Eva, 1099-1106, Modena, Duomo)
 
Se vi piace l’idea, in Biblioteca potete sfogliare anche “PIPPO: dame e cavalieri”.
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