«A che punto siamo arrivati, se una bambina muore senza la sua mamma vicino?»
Qualcosa nella voce della donna penetrò la barriera di oscurità nell’animo di Parvana.
Parvana levò il capo. La donna indossava un burqa: Parvana tese la mano e sollevò il burqa.
Il viso di sua madre sollevò lo sguardo.”

Deborah Ellis è una scrittrice canadese. Fin da piccola ha viaggiato molto con i genitori ed ha scoperto la sua vocazione alla scrittura molto presto. Dopo un’adolescenza difficile e solitaria, verso la fine degli anni 70, aderisce ad un movimento pacifista lavorando diversi anni come volontaria. Un premio consistente assegnato a una sua commedia, le permette di ampliare la sua attività di attivista per i diritti umani. Nel 1997 ha creato l’associazione Women for Women Afghanistan che raccoglie aiuti per costruire scuole per bambine e ragazze; alla fine dello stesso anno si è recata nel paese per constatare di persona la situazione delle donne sotto il regime dei Talebani, visitando anche i campi profughi alla periferia di Peshawar in Pakistan, dove ha conosciuto proprio la madre di Parvana e le circostanze della loro storia.

Nel primo dei tre volumi dedicati a Parvana, intitolato Sotto il burqa, incontriamo questa ragazzina undicenne, di famiglia relativamente benestante, la cui vita cambia radicalmente quando il padre, insegnante d’inglese, viene arrestato dai Talebani. Essendo la più giovane della famiglia si traveste da maschio e lavora per le strade di Kabul come venditore ambulante per portare da mangiare alla madre e alle sorelle, che non possono più uscire di casa senza un uomo che le accompagni. Nel successivo romanzo, Il viaggio di Parvana, la ragazzina si riunisce con il padre e insieme si avventurano alla ricerca della famiglia dispersa. Il padre di Parvana muore e lei, per sopravvivere, torna a travestirsi da maschio e percorre un itinerario drammatico e avventuroso.
Nel terzo romanzo, fresco di stampa, Il mio nome è Parvana, la nostra ragazzina, ormai quindicenne, torna con la madre e le sorelle nell’Afghanistan liberato dai Talebani e insieme a loro costruisce una scuola per bambine. Il sogno di Parvana che finalmente si concretizza deve però fare i conti con gli attentati e la presenza dei militari, ma soprattutto con la mentalità ostile verso le donne. Parvana e i suo progetto sono in grave pericolo: catturata dai soldati americani, che la credono una terrorista, viene messa in prigione, tace ostinatamente e si consola con la lettura:
“Chi vorrebbe mai uccidere qualcuno dopo aver letto «Fermandomi presso un bosco in una sera nevosa» o «Casey alla battuta»? Parvana le aveva lette entrambe nel libro di poesia americana e le erano piaciute tantissimo.”
Attenti alla lettura, dunque! Potrebbe scatenare la pace…

Deborah Ellis edita in Italia da Fabbri: Sotto il burqa, Il viaggio di Parvana, Città di fango, (tutti e tre in Scoprirete anche in formato e-book, scaricabili gratuitamente per 15 giorni), Verso il paradiso, parlare di AIDS per combatterlo, Io sono un taxi, Il mio nome è Parvana.