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Auguri dalla gazza: buon compleanno Rossini!

La gazza ladra di Rossini appartiene al genere semiserio, in bilico fra il buffo e il tragico: la storia è ambientata in un villaggio non lontano da Parigi e si svolge nella casa del ricco Fabrizio Vingradito, presso la quale è a servizio la sventurata protagonista Ninetta. Tutta la narrazione ruota attorno al furto di un cucchiaio, motivo scatenante di una serie di vicende che rendono colpevole proprio Ninetta, ma che alla fine, si salva, perché si scopre che il vero ladro è… una gazza. Un finale previsto e atteso, che grazie al lieto fine trasmette un senso di felicità, sebbene attraversato da un intreccio piuttosto tragico nel quale Rossini coinvolge lo spettatore fin da principio, con la maestosa ouverture che qui ascoltiamo sulle immagini sontuose di Emanuele Luzzati.
Buon compleanno Rossini!

Gioacchino Rossini nasce a Pesaro il 29 Febbraio del 1792. Sin da bambino si dedica alla musica ricevendo lezioni di canto, spinetta e corno (dal padre) e già a 13 anni ottiene il primo premio al liceo con la cantata Pianto d'Armonia per la morte di Orfeo. Il suo esordio avviene a Venezia, a soli 18 anni, con La cambiale di Matrimonio. Seguono i successi alla Scala di Milano e la consacrazione definitiva con le opere "Tancredi" e "L'Italiana in Algeri" rappresentate nel 1813. Nel maggio del 1815 Rossini parte da Bologna per Napoli dove il 20 Febbraio dell’anno dopo al Teatro Argentina presenta "Il Barbiere di Siviglia".
Per un paio d'anni Rossini fa la spola tra Roma e Napoli presentando tra le altre opere, la "Cenerentola". In seguito, alla Scala di Milano, ottiene un grandissimo successo con "La Gazza Ladra" che porta la fama di Rossini alle stelle. Dopo un duro periodo di malattia, Gioacchino torna a Napoli e riprende a comporre con grande fervore. Inizia il periodo all’estero: Vienna, Londra, Parigi dove firma un contratto in cui si impegna a realizzare 5 opere in dieci anni, tra queste il celebre "Guglielmo Tell".
Nel 1846 Rossini sposa la Pélissier e passa alcuni anni in Italia tra Bologna (dove è direttore del Liceo Musicale e vittima di alcuni spiacevoli episodi di contestazione) e Firenze attraversando uno dei periodi più tristi e penosi della sua vita, fino a decidere di lasciare definitivamente l'Italia per tornare a Parigi nell'aprile del 1855.
Gioacchino muore il 13 Novembre del 1868, alle ore 23. Con un funerale solenne il suo corpo viene tumulato al cimitero di Père Lachaise accanto a Chopin e Bellini. Alla morte della Pélissier diviene esecutivo il testamento di Rossini che dichiarava come erede la città di Pesaro dove viene fondata una Scuola di Musica.
Nel Maggio del 1887 la salma viene trasportata in S. Croce a Firenze vicino a quelle dei “grandi” italiani come Michelangelo, Machiavelli, Foscolo, Alfieri, Galileo e Cherubini.


Gioacchino in biblioteca
La bottega fantastica (Mursia, 1989); La cenerentola (illustrata da Emanuele Luzzati, Emme, 1979); La cenerentola (illustrata da Serena Giordano, Archinto, 2001); La gazza ladra (Emanuele Luzzati, Mursia, 1973); La gazza ladra (illustrazioni di Raffaella Zardoni, Mursia, 1990); Rossini a Bologna, raccontato da Gabriele Duma, illustrato da Grazia Nidasio (Bononia University Press, 2008).

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