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Puccini. Una congiura da fermare
Malatestiana

Autore: Valeria Conti
Roma, Lapis, 2008

Età di lettura: dai 10 anni

L'Italia si è da poco unita. Giacomo Puccini ha 15 anni, gli occhi neri e intensi, la pelle chiara e i lineamenti aristocratici. Seguendo un oggetto sacro trafugato dal duomo, Giacomo e il suo amico Rodolfo scoprono, nella cantina di una fattoria della campagna lucchese, intere casse piene di preziosi calici e crocefissi. Sopra c'è un indirizzo di Roma. I due ragazzi cominciano a indagare e in breve tempo intuiscono che dietro al ritrovamento si nasconde un grave traffico illecito: gli oggetti, una volta fusi, serviranno per ottenere il denaro necessario a finanziare una rivolta che strappi Roma all'Italia…
Tra incursioni notturne e colpi di scena Giacomo riuscirà finalmente a risolvere il mistero…
Giacomo Puccini, nato a Lucca nel 1858, è stato il più importante compositore italiano della generazione post-verdiana. ?Discendeva da una numerosa casata di musicisti, direttori d'orchestra e compositori e si dava quindi per certo che avrebbe ereditato il talento e l'interesse per perpetuare il mestiere prescelto della sua famiglia.
Nel 1876, a soli 13 anni, il giovane Giacomo andò a piedi fino a Pisa, per assistere alla rappresentazione dell'Aida di Verdi.
Nel 1880 Puccini si trasferì a Milano per perfezionare i suoi studi al Conservatorio, per i quali ricevette da parte della regina Margherita una borsa di studio di cento lire mensili per un anno.
Durante il periodo milanese fu assiduo frequentatore di teatri e tramite la mediazione di Catalani entrò in contatto con Arrigo Boito, Franco Faccio, Marco Praga e gli ambienti della scapigliatura. L'incontro con il poeta e giornalista Ferdinando Fontana, all'epoca librettista fruttò le opere Le Villi (1883) ed Edgar (1889).
Puccini ottenne la consacrazione come operista con Manon Lescaut, rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio 1893. Seguirono le celebri La Bohème, Tosca e Madama Butterfly. In quegli anni Puccini sposò Elvira Gemignani, la vedova di un commerciante di Lucca, con la quale viveva già dal 1886 e che gli diede un figlio nel 1896. Già dal 1891 la famiglia di Puccini viveva a Torre del Lago, dove rimase fino al 1921.?Giacomo Puccini ebbe un ruolo molto attivo nelle sue opere, facendosi coinvolgere in prima persona nelle questioni relative alla loro produzione, dalla selezione dei cantanti e dei direttori d'orchestra alla scelta delle sedi di rappresentazione. Girava il mondo per assicurarsi che tutto venisse realizzato correttamente. Questi viaggi lo aiutarono a far pubblicità ai suoi lavori: la partecipazione del grande maestro alle prove e la sua presenza alle rappresentazioni suscitava molto l'interesse del pubblico.
Dopo La Fanciulla del West, rappresentata per la prima volta al Metropolitan Opera di New York nel 1910, Puccini iniziò a lavorare a Turandot, ispirata alla favola teatrale di Carlo Gozzi, solo una decina di anni dopo. Ma nell'autunno del 1924, quando mancava soltanto il finale dell'ultimo atto per completare l'opera, la sua salute peggiorò e Puccini morì il 24 novembre 1924. Turandot venne quindi completata da Franco Alfano, che basò il finale sugli appunti che lo stesso Puccini aveva portato con sé durante il suo ultimo viaggio. La prima rappresentazione postuma dell'opera al Teatro alla Scala di Milano il 25 aprile 1926 fu diretta da Arturo Toscanini.

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