Autore: Heather Dixon
Milano, Sperling & Kupfer, 2012
Età di lettura: dai 15 anni
Nel magico mondo di Eathesbury, Azalea è la maggiore di dodici sorelle ed è l'erede al trono. Quando la madre muore, la corte impone un lutto strettissimo, ma le ragazze scoprono un passaggio segreto che porta, attraverso un bosco d'argento, a un salone dove possono dare sfogo alla loro grande passione, il ballo. Lì conoscono il misterioso ma affascinante Keeper, che ogni notte intreccia con tutte una danza proibita e che sembra particolarmente attratto da Azalea. Ci vorrà del tempo prima che le sorelle si accorgano delle sue vere intenzioni...
Enchanted è una rivisitazione della fiaba Le dodici principesse danzanti dei fratelli Grimm:
“C'era una volta un re che aveva dodici figlie, una più bella dell'altra. I loro dodici letti erano insieme in una sola stanza e, quando andavano a dormire, la porta veniva chiusa con il catenaccio. Tuttavia, ogni mattino, le loro scarpe erano logore a forza di ballare, ma nessuno sapeva dove andassero e come facessero a uscire. Allora il re pubblicò un bando: chi fosse riuscito a scoprire dove le principesse ballavano di notte, ne avrebbe avuta una in sposa e sarebbe diventato re; ma chi si fosse presentato, e dopo tre giorni e tre notti non avesse scoperto nulla, ci avrebbe rimesso la vita.
Non passò molto tempo che si presentò un principe; fu bene accolto e la sera fu condotto in una stanza che si trovava di fronte a quella dove dormivano le dodici principesse. Là era preparato il suo letto, ed egli doveva fare bene attenzione a dove andassero a ballare; e perché non potessero fare nulla di nascosto, o uscire da un'altra parte, la porta della sala fu lasciata aperta. Ma il principe si addormentò e al mattino le scarpe delle principesse erano tutte in fila con le suole consumate. La seconda e la terza notte trascorsero come la prima e così al principe venne mozzata la testa. Dopo di lui ne arrivarono molti altri a tentare l'impresa, ma ci rimisero tutti la vita.
Ora avvenne che un povero soldato, che era stato ferito e non poteva più prestar servizio, si trovò sulla strada che portava alla città dove abitava il re. Lì incontrò una vecchia che gli chiese dove andasse. "Non lo so di preciso" rispose il soldato, "ma mi piacerebbe diventar re e scoprire dove le principesse consumino le scarpe" "Non è poi così difficile" disse la vecchia, "non bere il vino che ti portano la sera e fingi di essere profondamente addormentato." Poi gli diede una mantellina e disse: "Quando l'avrai addosso, sarai invisibile e così potrai seguire furtivamente le dodici fanciulle". Dopo aver ricevuto questo buon consiglio, il soldato andò dal re e si presentò come pretendente. Fu accolto come gli altri e gli fecero indossare vesti regali. La sera, quando fu ora di coricarsi, la maggiore delle principesse venne a portargli un bicchiere di vino. Ma egli si era legato una spugna sotto il mento, vi lasciò colare il vino e non ne bevve una goccia. Poi si coricò e dopo un po' si mise a russare come se dormisse profondamente. Le dodici principesse l'udirono, si misero a ridere e la maggiore disse: "Avrebbe anche potuto risparmiare la sua vita!". Poi si alzarono, aprirono armadi, casse e cassoni e ne tirarono fuori le vesti più sfavillanti; si agghindarono davanti allo specchio, e saltavano dalla gioia pensando al ballo. Soltanto la più giovane disse: "Non so, voi siete felici, ma io ho un brutto presentimento…". "Hai sempre paura di tutto!" esclamò la maggiore. "Ti sei dimenticata di quanti principi sono stati qui inutilmente?"
Quando furono tutte pronte diedero un'ultima occhiata al soldato, ma egli non si era mosso. Allora la maggiore batté il suo lettino e subito si aprì una botola. Il soldato vide scendere le principesse una dopo l'altra. Si alzò, mise la mantellina e discese anch'egli, dietro alla minore. A metà scala, le pestò un poco la veste ed ella si spaventò e gridò: "C'è qualcosa che non va: mi trattengono per la veste!". "Non esser sciocca" disse la maggiore, "ti sei impigliata a un uncino."Scesero fino in fondo e quando furono là sotto, si aprì davanti a loro uno splendido viale alberato, dove tutte le foglie erano d'argento, luccicavano e sfavillavano. Il soldato pensò: ' Devi procurarti una prova '. E spezzò un ramo; allora si udì un grande tuono. La più giovane tornò a gridare: "C'è qualcosa che non va: avete udito il rumore? Non era mai successo!". La maggiore rispose: "Sono spari in segno di gioia, perché presto riusciremo a liberare i nostri principi". Poi giunsero in un viale nuovo dove gli alberi avevano le foglie d'oro e infine in un terzo, dove le avevano di puro diamante; in ognuno il soldato spezzò un ramo e ogni volta si udì un boato che fece trasalire la più giovane delle sorelle; ma la maggiore continuava a dire che erano spari in segno di festa. Poi giunsero a un grande fiume, dove si trovavano dodici navicelle e in ognuna c'era un bel principe che attendeva la sua principessa. Il soldato si sedette accanto alla minore e il principe che remava la loro barca esclamò: "Mi sento più forte che mai, eppure oggi devo remare con tutte le mie forze"!
Sull'altra riva c'era un bel castello tutto illuminato, dal quale proveniva un'allegra musica di tamburi e di trombe, tutti entrarono e ogni principe danzò con la sua amata.
Ballarono fino alle tre del mattino e quando le scarpe furono logore, dovettero smettere. I principi riaccompagnarono le fanciulle oltre il fiume e il soldato questa volta si mise davanti, accanto alla maggiore. Giunte a riva, le ragazze salutarono i loro principi e promisero di tornare la notte seguente. Quando arrivarono alla scala, il soldato corse avanti e si mise nel suo letto e quando le dodici principesse giunsero stanche, camminando a passettini, egli russava di nuovo forte, sicché‚ esse dissero: "Quanto a lui, possiamo stare tranquille". Poi si tolsero i bei vestiti, misero le scarpe logore sotto il letto e si coricarono.
Il mattino dopo, il soldato non volle dire nulla, perché‚ intendeva assistere di nuovo a quella strana faccenda; così andò con loro anche la seconda e la terza notte. E tutto si ripeté come la prima. La terza notte, però, egli si portò via un bicchiere come prova. Quando venne il momento di dare una risposta al re, egli portò i tre rami e il bicchiere, mentre le dodici fanciulle se ne stavano dietro la porta ad ascoltare quel che avrebbe detto. Quando il re domandò: "Dove hanno logorato le scarpe le mie dodici figlie?" egli rispose: "Ballando con dodici principi in un castello sotterraneo". E gli mostrò le prove. Allora il re mandò a chiamare le figlie ed esse, vedendo che erano state scoperte e che negare non serviva a nulla, confessarono ogni cosa. Poi il re chiese al soldato quale di loro volesse in moglie ed egli rispose: "Dato che non sono più giovane, datemi la maggiore". Così le nozze furono celebrate quello stesso giorno e gli fu promesso il regno alla morte del re. I principi invece furono nuovamente stregati per tanti giorni, quante erano le notti in cui avevano danzato con le dodici principesse”.
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Collegamenti esterni:
The Twelve Dancing Princesses |