"Un giorno, nel paesino arrivò un signore molto elegante con un bellissimo cappello a cilindro. Nessuno sapeva da dove venisse, né quale fosse il suo nome e neppure perché fosse arrivato in paese"
Quel signore non si toglieva mai il cappello e tutti iniziarono a sospettare sulla sua identità...
"Non si toglie il cappello neanche per dormire! Forse nasconde qualcosa là sotto..." Grazie a quel signore, in realtà, il paese acquista...colore! Questa storia oltrepassa i luoghi comuni e mette a confronto le abitudini, le buone maniere ma anche il pregiudizio e il rumore che si crea intorno ad un piccolo gesto come quello di togliersi il cappello.
L’origine della consuetudine di togliere il cappello in segno di omaggio risale all’antichità, quando ancora non esistevano i cappelli, e il vinto consegnava i suoi vestiti al vincitore. Scoprirsi il capo è dunque segno di devozione, rispetto e ammirazione. Si racconta di Edoardo VII d’Inghilterra, recatosi a visitare la famosa attrice Sarah Bernhard si presentò senza curarsi di togliersi il cappello. Fu ripreso dalla Bernhard, la quale guardandolo fisso disse: «Altezza, si usa tenere la corona in testa, ma non il cappello!»
Davanti a un albo così raffinato, con illustrazioni insolite costituite da sagome-ombre che sembrano racchiudere un grande mistero, un tratto fine ed elegante e una pittura ad effetto spugnato, restiamo in trepida attesa del prossimo libro di Tullio…
Tullio Corda, L'uomo con il cappello, Milano, La margherita, 2011 |