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Il lettore di dorsi di libri
Malatestiana

Quando il mio papà era piccolo, la sua mamma (cioè la mia nonna) gli diceva sempre: «Vai in salotto a leggere un po’, che sullo scaffale ce ne sono tanti di libri!»
Allora il mio papà andava in salotto, si metteva davanti allo scaffale e cominciava a leggere i libri. Ma non è che li apriva: leggeva solo le parole scritte sui dorsi. Restava in salotto per un’oretta e poi tornava dalla mamma (che era sempre la mia nonna). Lei gli chiedeva: «Allora, Rodolfo, che cosa hai letto?»
«Ho letto che alcune Piccole donne vanno sull’Isola del Tesoro e iniziano un Viaggio al centro della Terra con dei Pattini d’argento».
La mamma gli rispondeva: «Bravo Rodolfo!»
Un giorno gli disse anche: «In biblioteca puoi trovare migliaia di libri, perché non vai là?»
E il mio papà andò in biblioteca e ne rimase estasiato. Scaffali e scaffali, uno dietro l’altro, e tutti a sua completa disposizione! Non ne aprì uno, ma cominciò a leggere i dorsi della sezione «illustrati» e poi passò a quelli «narrativa americana» e da lì in avanti non si fermò più.
Quelli che lo vedevano in piedi a fissare il muro di libri senza prenderne uno, si incuriosivano e gli chiedevano: «Che cosa stai leggendo?»
E il mio papà rispondeva cose del tipo. «Sto leggendo che il Buio oltre la siepe è fatto di Radici che portano a La valle incantata».
Non tutti capivano che stava citando i titoli dei libri e si sparse la voce che il tipo che guardava i libri diceva cose magiche. Raccontarono che una signora, ascoltandolo, aveva ritrovato Zanna, il proprio cane, che si era perso nel labirinto del Giardino segreto dietro la biblioteca. Da lì nacque la leggenda che il mio papà era saggio come uno stregone e dai libri sapesse trarre frasi magiche e utili a chi lo ascoltava.
Il mio babbo, all’epoca, era solo un bambino e poi diventò un ragazzo e dopo un adulto e la sua reputazione si fece man mano più grande.
All’inizio la mia nonna non capiva perché suo figlio passasse tanto tempo in biblioteca, ma era contenta che tutti lo conoscessero e si fosse creato tanti amici.
La bibliotecaria notò la sua presenza e notò anche che, da quando c’era lui a leggere i dorsi dei libri, venivano molti lettori in più e gente che non aveva mai letto si era appassionata alle storie. Ne parlò in Comune e quando il mio papà si laureò in astrofisica deciso di assumerlo come lettore ufficiale di dorsi.
Adesso il mio papà passa tutto il giorno in biblioteca c’è la fila di persone che lo vuole ascoltare. Legge le coste di tutti i libri possibili, dai trattati di medicina alle raccolte di leggi, dai volumi di economia ai saggi di filosofia. Persino quando va ai giardinetti oppure al bar c’è sempre qualcuno che arriva con una manciata di libri e gli chiede di raccontarli i dorsi.
Quando arriva a casa, la sera, il mio papà cena con noi, chiacchieriamo un po’ e finalmente apre i libri per leggerci quello che c’è dentro.
Io sono molto orgoglioso del mio papà!
Annalisa Strada, Il lettore di dorsi di libri, in I mestieri di papà, Milano, Nord-Sud, 2013, pp. 38-41

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