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Bruno Munari. Giocare con l'arte
Malatestiana

Con i giochi e libri per bambini - il Gatto Meo in gommapiuma, i Prelibri di Danese, i Libri illeggibili di fogli variopinti e senza testo, i libri con i buchi, le pagine trasparenti, tattili, componibili, le fiabe riscritte visivamente, i libri oggetto, l'Alfabetiere, il letto Abitacolo e le molte altre invenzioni che hanno letteralmente fatto scuola – Bruno Munari è entrato nelle case e nelle aule di molti paesi del mondo. 

Qui biografia, bibliografia e il filmato "L'arte come gioco".

Bruno Munari è nato a Milano nel 1907. 
Appena ventenne, sperimenta l’esperienza dei Futuristi della seconda ondata - il cosiddetto Secondo Futurismo -, con i quali espone in numerose collettive alla storica Galleria Pesaro (1927, 1929, 1931, 1932), oltre che nelle più prestigiose mostre nazionali (Biennale di Venezia del 1930, 1934, 1936 Quadriennale di Roma del 1935; Triennale di Milano del 1936 e del 1940) ed internazionali. Nel 1930 realizza la sua prima scultura aerea, capostipite della famosa serie delle Macchine inutili, con cui diviene celebre tra gli artisti di quel decennio. 
Contemporaneamente prosegue il lavoro di grafica e di progettazione e dal 1930 al 1937, associato a Riccardo Ricas, fonda lo studio R+M. In questi anni collabora con numerosissime riviste, illustra libri futuristi tra cui Il poema vestito di latte di Marinetti e progetta importanti campagne pubblicitarie per la Campari. 
Con il maturare del proprio lavoro artistico e grafico, Munari si distacca progressivamente dal gruppo futurista, per porsi in una posizione autonoma e originale. 
Nel 1942, pubblica con Einaudi il fortunato libro Le macchine di Munari, e nel 1944 le Fotocronache, edite dalla Domus. 
Nel 1945, quando il figlio Alberto ha 5 anni, pubblica presso Mondadori una serie di libri per bambini altamente innovativi e di grande successo, che verranno ristampati in diverse lingue. 
Nel 1948, a Milano, è - con Gillo Dorfles, Gianni Monnet e Atanasio Soldati - tra i fondatori del Movimento Arte Concreta (MAC), che contribuisce al rinnovamento dell'arte italiana proponendo l'astrattismo geometrico e la "sintesi delle arti", posizione interdisciplinare tra pittura, scultura, architettura. 
Con il Movimento, che rimane attivo fino al 1958, Munari progetta vari esempi di oggetto-libro, come i Libri illeggibili (1950) e i Negativi-positivi. 
Nel 1952 iniziano le prime produzioni di oggetti su scala industriale: giocattoli in gommapiuma, secchiello portaghiaccio, e dal 1957, con la ditta Danese di Milano, avvia la progettazione di oggetti di design famosissimi: dal diffusissimo “portacenere cubico”, alla “lampada in maglia”. 
Famoso anche all'estero, negli anni Cinquanta espone in Europa e negli USA, e inizia i viaggi in Giappone, che diverranno frequenti a riprova delle affinità che lo legano a quella cultura, imperniata su una filosofia che cerca il giusto equilibrio tra rispetto dei valori umani e produzione. 
Nel 1967 è invitato dalla Harvard University a tenere un corso presso il Carpenter Center for the Visual Arts di Cambridge, nel Massachusetts, e da quelle lezioni nasce il libro Design e comunicazione visiva. 
Pur continuando incessantemente l'attività artistica, quella di grafico editoriale per Einaudi e quella di designer; si dedica con sempre maggiore attenzione al mondo dell'infanzia. Pensando ad oggetti che lascino un particolare spazio alla fantasia infantile progetta l'Abitacolo per la Robots, una struttura abitabile trasformabile (Compasso d'Oro 1979), dalla quale deriva una lunga schiera di oggetti d'arredo, numerosi giochi, saggi e collane di libri per insegnanti e libri per bambini anche in età prescolare, ad esempio i Prelibri della Danese. 
Si impegna poi nella realizzazione dei “laboratori per l'infanzia”: il primo è del 1977, alla Pinacoteca di Brera, e l'esperienza suscita un tale interesse che subito si sviluppa in una serie di laboratori differenziati, grazie ai numerosi collaboratori che si dedicano alla diffusione del metodo Munari. 
Mentre prosegue la sua ricerca in tutti i settori la sua attività di artista viene rivisitata in numerose collettive (tra le quali la Biennale di Venezia del 1986), e prestigiose personali (Milano, Gerusalemme, Tokyo, Parigi, Zurigo) a conferma della inesauribile vitalità ed attualità del suo lavoro. 
Bruno Munari è morto a Milano nel settembre 1998.

Conservare l'infanzia dentro di sé per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare” (Bruno Munari) 
Bruno Munari, anche per la sua formazione “futurista” (pensiamo al Manifesto di F. T. Marinetti Il Tattilismo del 1921) è particolarmente versato all’idea di un’arte che coinvolga tutti i sensi e soprattutto il tatto, il più immediato, come insegnano i bambini. 
La prima Tavola Tattile di Bruno Munari è del 1931, a questa ne seguiranno varie altre negli anni successivi. Realizzate su tavole di legno, si avvalgono dei materiali più fantasiosi: carte vetrate di varia finezza, sughero, corde, metallo, pelle e pelliccia così da offrire diverse sensazioni 
visive e tattili. 
Negli anni Cinquanta la Pirelli chiede alla potente fantasia di Munari di “lavorare” con la gomma piuma e l’artista, con questo materiale “caldo e morbido come un cucciolo”, sceglie di progettare qualcosa per i bambini: il Gatto Meo e la scimmietta Zizi. 
Il profondo interesse dell’artista per il mondo della polisensorialità e della comunicazione non verbale, lo ha portato poi a progettare anche i laboratori tattili, il primo a Milano nel 1977. 
Nello stesso anno Munari realizza i Prelibri: libri-oggetto, senza parole, per bambini che ancora non sanno leggere le parole, ma sanno “leggere” con tutti i sensi i messaggi visivi, tattili, sonori, termici e materici, pieni di sorprese di questa straordinaria collana munariana. Si tratta di piccoli libri, di carta, di cartoncino, di cartone, di legno, di panno, spugna, di plastica trasparente, ognuno rilegato in modo diverso. 

Lo scaffale di Bruno Munari in Biblioteca Ragazzi 
ABC Mantova, Corraini, 2003 
È un alfabetiere scritto e disegnato da Bruno Munari nel 1960, con la consueta colorata ironia. Destinato originariamente agli Stati Uniti, diventa una semplice e divertente lezione d’inglese per i bambini (e non solo) italiani. 
Alfabetiere Mantova, Corraini, 1998 
Chi l'ha detto che l'alfabeto si impara dalla A alla Z? Munari invita i bambini a giocare con suoni e forme delle parole: imparare a leggere e a scrivere diventa così un impagabile divertimento… 
Alla faccia! Mantova, Corraini, 1992 
Come costruire attraverso diversi tipi di "segni" innumerevoli volti con caratteristiche diversissime Buona notte a tutti Mantova, Corraini, 1997 
Questo libro inedito del 1945 va a completare la storica serie dei primi libri animati per bambini… 
Cappuccetto bianco Mantova, Corraini, 1999 
In queste pagine assolutamente bianche non si vede nulla, ma si sa che c’è una bambina tutta vestita di bianco, sperduta nella neve. Si sa che c’è una nonna, una mamma, un lupo. Si sa che c’è una panchina di pietra nel piccolo giardino coperto dalla neve, ma non si vede niente, non si vede la cuccia del cane, non si vedono le aiuole non si vede niente, proprio niente, tutto è coperto dalla neve. “Mai vista tanta neve”. 
Cappuccetto Rosso Verde Giallo Blu e Bianco Trieste, Einaudi ragazzi, 1993 
Ogni storia è incentrata sul colore del copricapo della piccola protagonista e così Cappuccetto verde con il suo copricapo di foglie porta alla nonna Cicalina, insieme alle sue amiche rane, menta, prezzemolo e insalata; la Cappuccetto Giallo metropolitana scampa i pericoli del traffico grazie ai canarini; Cappuccetto Blu invece, ovviamente, vive sull’isola Bluetta, non troppo lontano dalla nonna Celestina che va a trovare sfuggendo alle grinfie del pesce-lupo… 
Il castello dei bambini a Tokyo Trieste, Einaudi ragazzi, 1995 
Munari scrive questo libro per illustrare la sua esperienza giapponese presso Il Castello dei Bambini con sede a Tokyo: 13 piani con laboratori di ogni tipo interamente dedicati ai bambini. 
"Un paese civile decide di occuparsi del futuro del suo popolo: e i bambini sono il futuro. La qualità della vita dipende da come questi bambini sono stati educati. Risolvere i problemi alla base è una delle principali regole della cultura giapponese. Provare per credere, fare per capire. Imparare da tutti". 
Ciccì Coccò Como, Fotoselex, 1982 
È uno dei primi e rari libri per bambini dove viene usata la fotografia, forse per questo Munari ha scritto volentieri i testi seguendo, con piccole frasi e brevi rime, le suggestive immagini di Enzo Arnone scattate tra gli anni '70 e '80. 
Codice ovvio Torino , Einaudi, 1984 
Dalla penna dell'artista, il racconto della fantasia, dell'invenzione e del rigore di elaborazione del suo lavoro, scandito da opere figurative, commenti d'autore, poesie. 
Da lontano era un'isola Torino , Einaudi, 1984 
Pubblicato nel 1971 per la Emme edizioni, ristampato prima da Einaudi e poi da Corraini, questo libro prende spunto dalla osservazione diretta di un sasso, che da lontano assume la forma di una perfetta isola. Nel libro si possono trovare tanti spunti interessanti per aprire le porte all'immaginazione. Ogni sasso che Munari ci presenta racconta una storia: 
Visti da molto lontano alcuni sassi sono come un piccolo mondo con i loro continenti le isole i mari. gli astronauti vedono così il pianeta Terra avvolto nelle nuvole… 
Disegnare un albero Bologna, Zanichelli, 1978 
Presentazione della collana "Disegnare Colorare Costruire" di cui Disegnare un albero è il primo numero: “Questa collana nasce con l'intento di aiutare gli insegnanti delle scuole elementari nel loro lavoro di informazione degli elementi del linguaggio visivo. Questi libretti hanno anche lo scopo di evitare gli stereotipi che si trovano nei disegni infantili. L'informazione verrà sempre svolta in modo logico e semplice. Questi libretti possono anche servire a chi si accinge per la prima volta a disegnare o a dipingere”. 
Disegnare il sole Bologna, Zanichelli, 1980 
“Nei disegni dei bambini vedo quasi sempre il sole che tramonta tra due montagne. In realtà ho visto il sole tramontare dietro le case, dietro una pianta, dietro il monumento a Garibaldi, dietro una nuvola, dietro un ciuffo d'erba. E poi ho visto il sole apparire bianco nella nebbia di Milano, ho visto il sole rosso al tramonto, (mai verde se non nei quadri di Van Gogh), pallido in certi giorni, accecante in altri. Disegnare (dove) e colorare (come) il sole dipende dalla osservazione che ognuno può fare nella realtà. Qualche maestra insegna a disegnare un quarto di sole nell'angolino in alto a sinistra del foglio di carta. Poveri bambini. Perché non gli diamo tutte le notizie sul sole? Aiutiamoli a osservare, a capire e a disegnare senza condizionamenti quello che hanno visto e capito, secondo la propria personalità”. 
Emozioni Mantova, Corraini, 1995 
Esplosioni di colori per cercare di "descrivere" sensazioni ed emozioni… 
L'esempio dei grandi Torino, Einaudi, 1976 
“Nel marzo del '72 comparvero in libreria i primi quattro volumetti di «Tanti-bambini» e il fatto non destò particolare clamore critico, anche se fin dall'inizio la collana avrebbe potuto suscitare interesse per diversi motivi: anzitutto il programma d'apertura, quindi la veste editoriale e la coerenza fra dichiarazioni e scelta dei testi. In «Tantibambini» - scriveva Munari, direttore della collana - troveranno ospitalità «fiabe e storie semplici, senza fate e senza streghe, senza castelli lussuosissimi e principi bellissimi, senza maghi misteriosi, per una nuova generazione di individui senza inibizioni, senza sottomissioni, liberi e coscienti delle loro forze». 
Dichiarazioni non convenzionali, dunque, congruenti, peraltro, alla scelta di un formato inusuale (cm. 23x24), vicino a quello degli albi economici che negli anni Cinquanta avevano caratterizzato molta produzione per bambini, dalla «Rosa d'Oro» dell'editore Gino Conte a «Nel regno delle fiabe» della C.E.L.I. di Bologna; gli albi di Munari non dovevano superare le 32 pagine con una copertina, che, facendo già parte del testo, era in carta abbastanza consistente come tutto il fascicolo” (P. Boero, Il formato giusto. La collana Einaudi Tantibambini, cfr. http://www.rodaricentrostudiorvieto.org/site/11746/default.aspx ) 
Fantasia 2. ed., Roma ; Bari, Laterza, 1979 
Fantasia, invenzione, creatività e immaginazione, nelle comunicazioni visive. Munari ci aiuta a capire come funzionano queste facoltà umane e che relazione hanno con l'intelligenza e la memoria. Bruno Munari in ”Fantasia” definisce alcune facoltà umane, ovvero fantasia, invenzione, creatività e immaginazione, in relazione a memoria ed intelligenza. Partendo dalle definizione delle stesse, attraverso le dinamiche insegnante - bambini, ne analizza le potenzialità nel campo delle comunicazione visiva, e propone sessanta esercizi, pensati per un età compresa tra i 6 ed i 13 anni, cercando di stabilire delle regole per stimolare ed esercitare la creatività, 
per rendere la mente più elastica. 
La favola delle favole Mantova, Corraini, 1994 Libro-gioco con pagine intercambiabili che permettono ai bambini di creare la loro favola personale 
Un fiore con amore Milano, Emme, 1973 e Trieste, Einaudi ragazzi, 1995 
Munari, maestro bonsai riconosciuto, ci spiega in questo libro come fare ikebana, con tanto amore. "Le persone che hanno tanti soldi ma poco amore, incaricano (una volta per sempre) la segretaria di mandare, il giorno tale, un chilo di rose le più care, a questo indirizzo, con un biglietto prestampato..." Il libro è stato riproposto da Einaudi nel 1988 e nel 1995. 
Le forchette di Munari Mantova, Corraini, 2000 
La classica edizione di Muggiani del 1959 viene ricreata in questo volume, dove le forchette propongono un singolare alfabeto. 
Il furbo colibrì Torino, Einaudi, 1977 Nella collana Tantibambini diretta da Bruno Munari appare una “particolare predilezione a livello tematico per la leggerezza del volo (oltre all'uccellino Tic Tac e ad Iris Colombo, negli anni successivi incontriamo un simpatico merlo in Dai Dai vola vola di Aoi Kono; uccelli «morbidi di gommapiuma» in Un paese di plastica di Poi con illustrazioni di Ettore Maiotti che richiamano - come quelle di Paolo Caielli in L'albero in affitto - i lavori di Iela ed Enzo Mari; uccelli giovani e vecchi in A ognuno la sua casa di Silvana Maiotti; una mucca volante nel coloratissimo albo La mucca curiosa di Jaime Cluet Vera; Il furbo colibrì di Munari e la tribù di uccelli in Il messaggio nascosto di Janet e Livio Marzot)” (Pino Boero). 
Gigi cerca il suo berretto Milano, Emme, 1979 
Gigi cerca il suo berretto. 
Dove mai l'avrà ficcato? 
Nei cantucci, sotto il letto 
va a frugar tutto affannato. 
Cerca, sbuffa, smania, pesta: 
poi s'accorge che l'ha in testa. 
Good design Mantova, Corraini ; Milano, All'insegna del pesce d'oro, 1997 
Un esempio di "good design"? L'arancia: "un oggetto quasi perfetto dove si riscontra l'assoluta coerenza tra forma, funzione e consumo". Good Design è stato pubblicato per la prima volta nel 1963. È stato riproposto da Maurizio Corraini e da Vanni Scheiwiller nel 1997 in occasione del novantesimo compleanno di Bruno Munari, in edizione fuori commercio. Munari sottopone le forme della natura al giudizio ironico del designer. 
I laboratori tattili Mantova, Corraini, 2004 Bruno Munari ideò dei laboratori per imparare “come si fa l’arte”: il primo risale al 1977 e fu realizzato alla Pinacoteca di Brera a Milano. Due anni dopo, nel 1979, durante una mostra a Palazzo Reale, intitolata “Le mani guardano” nacquero i laboratori tattili. Munari sottolineava che “la conoscenza del mondo, per un bambino, è plurisensoriale. E tra tutti sensi, il tatto è quello maggiormente usato, completa gli altri sensi e dà altre informazioni utili alla conoscenza di tutto ciò che ci circonda”. 
Il laboratorio per bambini a Brera Bologna, Zanichelli, 1981 
Il libro è dedicato al progetto e al metodo del primo laboratorio per bambini realizzato alla Pinacoteca di Brera nel 1977. "Ciò che distingue questo laboratorio da tutti gli altri laboratori esistenti in altri musei d'arte nelle grandi città del mondo, è il metodo. In molti musei di vari paesi esistono dei parcheggi per bambini, dove i genitori che visitano il museo possono lasciare i figli a giocare con i pennelli e i colori a tempera: qualche volta anche con la creta e con le carte colorate. I bambini sono lasciati liberi, come si dice, di fare quello che vogliono avendo di fronte alcune riproduzioni a colori delle opere esposte nel museo. Lasciarli liberi vuol dire non dar loro alcuna indicazione..." 
Il laboratorio per bambini a Faenza Bologna, Zanichelli, 1981 “Il laboratorio per bambini all'interno del Museo partì da un'idea del Direttore Gian Carlo Bojani, il quale, dopo aver esaminato diverse possibilità decise, memore dell’esperienza alla Pinacoteca di Brera della primavera ’77, di affidarsi a Bruno Munari: nacque cosi il "laboratorio per bambini a Faenza, giocare con l'arte - ceramica". La fase progettuale, avviata nel 1978, coinvolse il gruppo milanese "giocare con l'arte", coordinato da Munari, e alcuni insegnanti e studenti dell'Istituto Statale d'Arte per la Ceramica "Ballardini" di Faenza: questo articolato team seguì le attività di sperimentazione attiva con le scolaresche, dall'inaugurazione nel novembre 1979, fino a giugno del 1980. 
Quando Munari veniva al Museo delle Ceramiche passava una gran parte della sua giornata nel "suo" laboratorio insieme ai bambini e agli assistenti. Era anche un momento per uno scambio d'idee e di opinioni” (http://www.micfaenza.org/didattica/storia). 
Lavori in legno di Rinaldo Donzelli, Bruno Munari, Piero Polato Torriana, Orsa maggiore, 1996 
Le macchine di Munari Torino, Einaudi, 1974 e Trieste, Einaudi ragazzi, 1994 
Il libro del 1942, è stato ristampato nel 1974, nel 1990 e nel 1994. Munari illustra straordinarie macchine umoristiche come: "Macchina per addomesticare le sveglie", "Apparecchio per prevedere l'aurora", "Agitatore di coda per cani pigri". Ristampato con poche variazioni, rispetto al formato originale, nel 2001 da Corraini Edizioni. 
Mai contenti Milano, Emme, 1979 Continua la storica serie di libri degli anni Quaranta di Bruno Munari. Qui, come spesso succede nella vita reale, alcuni animali sognano di essere altri animali… 
Il merlo ha perso il becco, povero merlo mio... Mantova, Corraini, 2001 
Questo libro nasce da un progetto del 1940 di Bruno Munari, come interpretazione visiva di una nota canzone popolare. Pubblicato per la prima volta nel 1987, viene ora riproposto e costruito nella nuova ristampa con fogli di plastica trasparente serigrafati, che mimano e accompagnano la scomposizione e ricomposizione del merlo. 
Nella nebbia di Milano Milano, Emme, 1968 La Biblioteca dei ragazzi possiede questa prima edizione ormai abbastanza rara. Il lettore, adulto o bambino, viene attivamente coinvolto nel racconto, in un percorso fatto di immagini e suggestioni create dall'uso di carte diverse fustellate e disegnate. “Quando il sole d'estate illumina ogni cosa e la sabbia scotta sotto i piedi nudi, la natura è sveglia e molto attiva: gli alberi spingono fuori tante foglie, gli uccelli fanno lunghi voli, animali e insetti corrono e saltano, e i bambini scoprono un mondo di cose nuove attorno a loro. D'inverno la natura dorme e quando sogna appare la nebbia. Camminare dentro la nebbia è come curiosare nel sogno della natura...” 
Nella notte buia Mantova, Corraini, 1996 Questo libro è uscito per la prima volta, in poche copie, nel 1956 e da allora è diventato un libro culto dell’editoria per ragazzi. Il lettore diventa protagonista di questa avvincente ricerca all’interno della notte, sotto l’erba del prato, nel fiume sotterraneo e nella grotta, passando con la propria fantasia e curiosità (quasi con il proprio corpo) attraverso i fori, i pertugi e i profondi buchi presenti nelle pagine di carta, nere o ruvide o trasparenti.... Ognuno segue fino in fondo, con il fiato sospeso, la piccola luce che si intravede lontano… 
Pensare confonde le idee Mantova, Corraini, 1993 L’accumulo di invenzioni e accessori, l’eccesso di artificio porta alla monotonia del perfetto ad alto tasso d’inquinamento. Saremo alla fine costretti a ritirarci sotto terra? Munari attraversa la città moderna e la “Civiltà del fatturato” con uno sguardo a tratti ironico ma più spesso amaro. Le sue riflessioni si fanno spazio tra i disegni di erbe e piante verdi di alcuni ragazzi delle scuole medie. 
Il prestigiatore giallo Mantova, Corraini, 1997 Tra i tanti libri interattivi, ossia di quelli che richiedono la partecipazione attiva dei piccoli ascoltatori. Indovinelli in rima, finestre da sollevare, versi con cui accompagnare le figure, immagini in rilievo su cui far scorrere le dita... ideali come momento di svago per alleggerire gli incontri di lettura dopo un libro più impegnativo, o semplicemente come valida e divertente alternativa ai soliti giochi durante le feste di compleanno, spiccano i munariani appartenenti alla famosa e fortunata "serie del '45" e, tra questi, Il prestigiatore giallo. 
La rana Romilda Mantova, Corraini, 1997 Una rana, “saltando di palo in frasca”, incappa in una serie di avventure curiose e divertenti… 
Rose nell'insalata Torino, Einaudi, 1974; Torino, Einaudi, 1982 e Trieste, Einaudi ragazzi, 1995 
"Un giorno mia moglie stava pulendo l'insalata: tagliava il gambo vicino al torsolo, e metteva le foglie a bagno; io guardavo i torsi e a un certo punto sono andato a prendere il cuscinetto dei timbri. Rose nell'insalata. Sono corso a comperare una borsa intera di verdura acerba (quella molle non si può schiacciare), e poi cuscinetti di tutti i colori" 
Saluti e baci. Esercizi di evasione Mantova, M. Corraini, 1997 Cartoline reinventate attraverso giochi, tagli, inserti, ricostruzioni con divertenti note a margine. 
La scoperta del quadrato Bologna, Zanichelli, 1978 Più di trecento casi di tutto ciò che ha una ragione di essere quadrato… 
La scoperta del triangolo Bologna, Zanichelli, 1976 Più di cento notizie illustrate sul triangolo equilatero… 
Storie di tre uccellini Milano, Emme, 1979 
Toc toc chi è? Apri la porta Milano, Emme, 1979 Qui, come negli altri titoli, Munari gioca su un racconto essenzialmente visivo pieno di attese e di sorprese ottenute attraverso soluzioni semplicissime. Toc toc … e una porta si apre. 
L'uomo del camion Milano, Emme, 1979 Un papà che deve arrivare a casa in tempi brevi per portare un regalo al figlio, incontra una serie idi inconvenienti, ma con ingegno e tenacia trova sempre la soluzione: un mezzo di trasporto sempre più snello (il camion, l'auto, la moto, la bici, il monopattino, i pattini, le scarpe...), ogni pagina si trasforma… 
Il venditore di animali Milano, Emme, 1979 Un bizzarro venditore ci propone una teoria di fantasiose creature dalle strane abitudini...e tra un fenicottero che fuma la pipa e un armadillo "un poco brillo", nel finale la sorpresa è assicurata! 
Viaggio nella fantasia Mantova, M. Corraini, 1998 I fori nella copertina fungono da mascherina per continuare il gioco, inventare nuove forme e creare possibili didascalie… 
Zoo Mantova, Corraini, 2002 Un viaggio fra animali colorati e testi divertenti per descriverli. 
Le immagini vivide e il segno particolare fanno di questo libro uno zoo fra reale e immaginario per bambini e adulti… 

Bruno Munari illustratore In Biblioteca ragazzi sono presenti anche alcuni libri illustrati da Bruno Munari per Nico Orengo (A-ulì-ulé. Filastrocche, conte, ninnenanne e Canzonette) e per Gianni Rodari (C'era due volte il barone Lamberto, ovvero I misteri dell'isola di San Giulio; I cinque libri. Storie fantastiche, favole, filastrocche; Favole al telefono; Filastrocche in cielo e in terra; Il gioco dei quattro cantoni; Il libro degli errori; Il mago di Natale; Il pianeta degli alberi di Natale; La torta in cielo). 
Contributi ad altre opere: Per fare un libro di Roberto Pittarello con progetto grafico di Bruno Munari Torino, Sonda, 1993; Percorsi in spazio libero. I bambini giocano con l'arte a cura del Dipartimento educazione del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato con introduzione di Bruno Munari Firenze, Fatatrac ; Prato, Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, 1992

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