Autore: Arianna Papini
Roma, Lapis, 2013
Età di lettura: dai 5 anni
Appena uscita dalla città vide l’orizzonte.
Era enorme, infinito.
Pensò come mai molti credono che sia solo una linea
mentre è lì la speranza che oltre ogni cosa ce n’è un’altra
e la certezza che tutte le strade continuano e vanno,
se le vuoi percorrere.
Nella città abitava una bambina che nella mente custodiva immagini enormi, ma i grandi non la capivano, perché, abbandonato il loro “fanciullino”, non sapevano più sognare. La bambina sì che faceva sogni davvero “speciali”, sognava la pace, per esempio, e la trovò nel grande spazio del tramonto, sognava il silenzio e lo trovò contemplando l’enorme cielo pieno di stelle e la Via Lattea, sognava la musica e la trovò nel frusciare delle fronde degli enormi abeti della foresta…
E la bambina aveva sognato anche la paura grandissima e non aveva mai trovato un posto dove metterla,così pensò di posarla su quel bestione nero che, spossato dal grande peso, indietreggiò.
Come da tempo ci ha abituati Arianna, un messaggio di speranza è sempre possibile. Ci regala perciò con la sua bambina e con il suo lupo una poesia sui sogni, l’amore, la bellezza della natura. Solo in apparenza queste due creature sono diverse: lupo forte e aggressivo, bambina debole e piccola, perché quando i due si “assaggiano”…
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