Cattivi si nasce o si diventa? Angelo, nonostante il nome, è uno “cattivo” per tutti: per la scuola, per il quartiere e per se stesso: “ero cattivo. Lo sapevano tutti, a scuola si parlava solo di me. Anche nel mio quartiere. Non stavo mai fermo, combinavo sempre qualcosa. Avrei tanto voluto essere un bravo ragazzo di terza media, ma avevo paura a comportarmi da bravo ragazzo perché temevo che i miei amici mi dessero del bravo ragazzo. Non che combinassi guai grossi.. ma quella volta a scuola avevo esagerato…”. A volte il male non si può controllare e Angelo deve lasciare la scuola e la famiglia per entrare in una comunità di recupero.
Lì padre Costantino lo accoglie con il suo sorriso disarmante, pronto a perdonare i dispetti, la violenza e la cattiveria…ma il ragazzo non si fida, è abituato ad essere picchiato da un padre incapace di comunicare e non crede di avere diritto ad essere una persona degna di rispetto.
Vivere con persone “nuove”, come la cuoca Margherita e altri ragazzi difficili (Mara, Leo e Nicola), sarà una sfida per Angelo, che dopo un percorso tutt’altro che semplice riuscirà a crescere e, piano piano, l’antica rabbia lascerà posto a nuovi sentimenti prima sconosciuti.
Antonio Ferrara è nato a Portici, vicino Napoli, nel 1957 e vive e lavora a Novara con sua moglie Marianna, che fa la fotografa, e con i gatti Simba e Goffredo, che fanno i gatti. Ha una figlia che si chiama Martina, studia a Milano e fa anche lei la fotografa. Ha compiuto studi artistici e lavorato per sette anni in una comunità alloggio per minori, dove ha imparato a frequentare i sogni dei bambini e a non prendersi mai troppo sul serio. È autore di numerosissimi libri per ragazzi, tra cui Pane arabo a merenda, Puzzillo gatto gentiluomo, Come i pini di Ramallah, I suoni che non ho mai sentito, A braccia aperte, Pinocchio adesso e Batti il muro: quando i libri salvano la vita.