Autore: Paolo Rumiz
Milano, Feltrinelli Kids, 2012
Età di lettura: dagli 11 anni
“Un mattino di settembre presi il sacco e uscii di casa senza voltarmi indietro. La mia meta stava a sud, un sud così perfettamente astronomico che sarebbe bastata la bussola a raggiungerlo. Era la punta meridionale dell'Istria, un promontorio magnifico sui mari ruggenti di Bora, regina dei venti d'inverno, e di Maestrale, che è il più glorioso dei venti d'estate”.
Certe buone abitudini, come quella di camminare, è sempre meglio acquisirle da piccoli. Lentamente, senza fretta, chiarendosi, lungo il cammino, i pensieri, concentrandosi sui passi per ritrovare l'armonia con se stessi e liberarsi dall'ansia del correre quotidiano. È ciò che ha fatto, per una settimana, il giornalista e scrittore Paolo Rumiz, mettendosi uno zaino in spalla a Trieste e puntando a sud, all'estrema punta meridionale dell'Istria, capo Promontore, luogo simbolo per i navigatori dell'Adriatico. Da questa esperienza è nata questa guida, precisa ed efficace, da portare con sé per ripetere l'impresa. O anche solo da leggere, per imparare cose davvero sorprendenti, ad esempio che la velocità non accorcia gli spazi, ma dilata le distanze; che il camminare è anche un'arte e una filosofia, che ci rende migliori dentro oltre che fuori e che ci avvicina alla gente e alla natura.
«Il quinto giorno vi renderete conto con stupore di aver imparato a camminare. Lo capite dal rispetto con cui vi guarda la gente. Siete eretti, nobili, irradiate calma e soddisfazione», così ci invita Paolo Rumiz, che apre finestre anche su molti altri temi: le frontiere da attraversare, i confini che cambiano, la guerra dei Balcani, gli animali selvatici che si incontrano, l'orientamento con le stelle, le mappe. Ma soprattutto una riflessione sull'importanza di camminare: esercizio che abbiamo dimenticato, sostituendo sempre più spesso i viaggi virtuali a quelli reali. |