Autore: Nicola Cinquetti
Illustrazioni: Bimba Landmann
Milano, Arka, 2012
Età di lettura: dai 7 anni
Crescendo circondato dai dipinti del padre, Raffaello “lavorava con la serietà di un adulto e la leggerezza di un bambino”. “Educate vostro figlio all’arte della pittura?” domandarono al padre di Raffaello. “Tutti i giovani dovrebbero coltivarla” egli rispose, “perché la pittura rende l’animo nobile, e affina l’intelletto”. Quando Raffaello dipinse Maria, bella e serena, con Gesù che dormiva felice, abbandonato in grembo alla madre, intinse i pennelli nella… nostalgia: il bambino era lui stesso tra le braccia della sua mamma, che ormai non c’era più.
Allievo del Perugino e affascinato dalla serena sapienza di Leonardo e dalla forza impetuosa di Michelangelo, Raffaello imparò a cercare un’arte sempre più vicina al vero, sempre più fedele a madre natura, unica vera maestra. Giunto a Roma, affrescò le stanze degli appartamenti del papa, ritrasse i personaggi più ricchi e potenti della città, si innamorò di Margherita, disegnò l’enorme elefante Annone e tanti angeli bambini, poiché essi rappresentano l’infanzia che mai morirà…
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