Antonio Faeti in Malatestiana
Il bacio di Estella
Dickens a duecento anni dalla nascita
Sala Lignea, ore 17,15
Ricorrono nel 2012 due importantissime celebrazioni: i cento anni dalla morte di Giovanni Pascoli e i duecento dalla nascita di Charles Dickens. Antonio Faeti dedica a questi immensi autori le due conferenze del 20 gennaio e del 6 marzo; il pomeriggio del 2 marzo è riservato invece allo speciale omaggio di Antonio Faeti al grande autore di fumetti: Hergé, il papà di Tintin…
Antonio Faeti, nato a Bologna il 23 luglio 1939, dopo aver insegnato per anni alle scuole elementari, è stato titolare, fino al 2000, della prima cattedra universitaria italiana di Storia della letteratura per l’infanzia al Dipartimento di Scienze dell’educazione dell’Università di Bologna. Dal 2000, per otto anni, ha insegnato Grammatiche della Fantasia all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Antonio Faeti ha pubblicato una quarantina di volumi, fra saggi, romanzi, libri per ragazzi, ha scritto per le più prestigiose riviste di critica e ha diretto diverse collane editoriali per l’infanzia.
Da anni presiede la giuria del «Bologna Ragazzi Award» alla Fiera internazionale del Libro per Ragazzi e il 13 aprile 2011 ha ricevuto dal Comune di Bologna il prestigioso riconoscimento L'Archiginnasio d'Oro.
Fra i suoi saggi dedicati alla letteratura per ragazzi, all'illustrazione e il fumetto, il più celebre resta Guardare le figure, pubblicato per la prima volta nel 1972 (Einaudi), ma tornato nelle librerie proprio in questi giorni, a quarant'anni da quell'esordio, nella collana «Saggi. Arti e lettere» dell'editore Donzelli. Il volume è arricchito di un nuovo saggio introduttivo in cui Antonio Faeti riflette sulla genesi di questo suo straordinario lavoro dedicato agli illustratori italiani dei libri per bambini che, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, hanno fatto ben di più che aggiungere le «figure» ai testi che dovevano corredare. Hanno dato forma e colore al mondo del nostro immaginario. Messe in fila una dopo l’altra, le illustrazioni di quei «figurinai» compongono, meglio forse di ogni altro materiale, i tratti del nostro carattere nazionale, i contorni della nostra formazione identitaria.
Nelle parole dell’autore questo libro non è «né una storia della letteratura per l’infanzia, né una storia delle illustrazioni dei libri per bambini», è molto di più. È uno straordinario viaggio nell’immaginario italiano, che prende a pretesto i libri per bambini, ma guarda ai sogni collettivi delle generazioni che ci hanno preceduto.
All’indomani dell’uscita della prima edizione, Italo Calvino, che ne aveva con forza patrocinato la pubblicazione presso Einaudi, scriveva a Faeti: «Ho letto Guardare le figure con grande passione. Nella definizione critica dei figurinai sei bravissimo. Hai quella dote critica, mai abbastanza lodata, di saper valorizzare i minori e i minimi – e la letteratura vive della minuta verità dei minori e dei minimi».
Dickens a due secoli dalla nascita
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Dell'ippogrifo pel sognato alone ...
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Sala Lignea, ore 17.15
02 marzo 2012
Nel museo dell'immaginario.
Note sul ritorno di Tintin
Sala Lignea, ore 17.15 |