Autori: Bhajju Shyam, Durga Bai e Ram Singh Urveti
Milano, Salani, 2008
Età di lettura: dagli 8 anni
L'albero del Peepul, che ha la stessa forma delle sue foglie. Il sacro albero del Dumar, che serve per fabbricare baldacchini. L'albero che si veste di piume fiammeggianti alla danza del pavone. L'albero della musica. L'albero delle Dodici Corna... Ogni notte, quando finalmente il lavoro di questi alberi maestosi giunge al termine, inizia la vita segreta degli spiriti che li abitano. Le loro storie profonde e senza tempo sono dipinte e raccontate da Bhajju Shyam, Durga Bai e Ram Singh Urveti, tre artisti contemporanei della tradizione Gond (India centrale).
Si tratta di un' opera preziosa stampata in modo artigianale con la tecnica serigrafica su carta nera. Vi si narra la vita degli alberi dopo il calare del sole, quando appaiono tutti gli spiriti e le creature della notte che li abitano. Per ogni albero si racconta una storia diversa anche se poi, tutte quante sono intrecciate le une alle altre come radici sotterranee.
Un brano: "Quando Shankar Bhagwan, il Creatore, diede vita al primo uomo, sulla Terra non esistevano alberi né foglie. L’uomo disse: «Signore, cosa mangerò? Come potrò sopravvivere?» Il Creatore si strappò tre peli, e con quelli fece tre grossi alberi. Allora l’uomo disse: «Ma Signore, non c’è frutta su questi alberi. Tre rimarranno tre, e tre un giorno moriranno». Ouindi Shankar Bhagwaan prese la cenere che ricopriva i suoi capelli arruffati e cosparse gli alberi con essa, e questi cominciarono a fiorire e a dare frutti. Così prima che noi imparassimo a coltivare il grano, c’erano alberi che ci nutrivano con il carico dei loro rami." |